Una giornata al 3° R.M.V.  -  2013  -  A day at 3° R.M.V.

VISITA AL 3° R.M.V. DI TREVISO SANT’ANGELO - GIOVEDI’ 13 GIUGNO 2013

Per l’ A.A.F.G. e’ stata un’ occasione imperdibile poter visitare una delle strutture di eccellenza di Manutenzione Velivoli Militari dell’Aeronautica, situata nel Nord Italia e precisamente a Treviso Sant’ Angelo. Stiamo parlando del  3° R.M.V. (Reparto Manutenzione Velivoli) che al raggiungimento delle 500 ore di volo si occupa della manutenzione  del velivolo Alenia-Aermacchi AM-X “Ghibli” in forza all’Aeronautica Militare, delle attività di riparazione e revisione dei componenti ed equipaggiamenti fino al 3° L.T. (Livello Tecnico), oltre che della gestione tecnico-logistica  in Patria/fuori area e della stipula dei relativi contratti di fornitura di beni e servizi dell’intero Sistema d’Arma. Il Reparto, che è alle dipendenze del Comando Logistico, da sempre è attento ed impegnato a raggiungere standard qualitativi elevati. A dimostrazione di ciò sono la Certificazione Uni ISO 9002:94 ottenuta nel 2001, primo tra i reparti del Ministero della Difesa ad ottenere questo riconoscimento, la Certificazione UNI ISO 9001:2000 con i requisiti aggiuntivi previsti dalle norme NATO AQAP-120 e nel 2004 la Certificazione Ambientale ISO 14001. La “ciliegina” arriva il 13 aprile 2011, quando l’ottenimento della Certificazione BS OHSAS 18001-2007 per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, assieme al rinnovo delle precedenti Certificazioni , consentono al Reparto di raggiungere l’obiettivo di potersi fregiare della cosidetta “Triade d’eccellenza”. La visita inizia con il benvenuto del Direttore del 3° R.M.V., Colonnello GArn Lucio Lorenzon, a cui segue il briefing che ne descrive organizzazione ed attività sul Sistema d’Arma AM-X. Le tappe successive toccano l’hangar manutenzione velivoli, dove si trovano smontati a diversi stadi d’avanzamento gli aeromobili sottoposti ai controlli o alle sostituzioni di componenti, apparecchiature e sistemi secondo procedure manutentive certificate, il laboratorio per le riparazioni e quello per le indagini non distruttive, attività quest’ultima che riveste sempre maggiore importanza, e per la quale i tecnici addetti hanno a disposizione una strumentazione d’avanguardia, ormai necessaria ad operare con i nuovi materiali compositi, sempre più utilizzati nei moderni aeromobili. L’AAFG ha avuto anche la possibilità di accedere alla Sala Museale “Giannino Ancillotto”, che per gli appassionati d’aviazione è un vero e proprio scrigno di cimeli e documenti,  e alla quale viene dedicato un apposito report, con qualche doveroso cenno biografico dell’eroe. Concludiamo con il precisare che la visita è stata il seguito di un precedente incontro in sede AAFG con il Ten.Col. Massimo Pregnolato, attualmente a capo del Servizio Locale di Prevenzione e Protezione del Reparto , ma anche appassionato di aeronautica militare ed amico di vecchia data, in occasione del quale venne tenuta una precisa ed interessante anticipazione del Reparto Manutenzione Velivoli di Treviso, a beneficio di soci e simpatizzanti del sodalizio. 
                                                                                                                                                                         Pietro Borsato  e Renzo Del Bianco 
 
Si ringrazia il Colonnello GArn Lucio Lorenzon per aver concesso la visita e per l’ospitalità dimostrata, il Tenente Colonnello Massimo Pregnolato per la presentazione in sede AAFG, l’organizzazione e la completa assistenza durante tutto il percorso conoscitivo al Reparto, nonché il personale del 3° R.M.V., sempre preciso nel dare chiarimenti e spiegazioni.


LA SALA MUSEALE “ GIANNINO ANCILLOTTO “ 

Durante il tour al 3° R.M.V., abbiamo potuto visitare la sala museale dedicata a Giannino Ancillotto. Non è grandissima, ma con materiale di prim’ordine.  All’entrata fa bella mostra la foto dell’eroe con il suo aereo Nieuport 17, ripreso dopo l’abbattimento del DRAKEN di Rustignè, ancora con i pezzi dell’involucro del DRAKEN appesi alle ali. Subito dopo si trova la lettera originale autografa di Gabriele D’Annunzio indirizzata all’amico Giannino con la famosa dedica : “ IN MEMORIA DELL’ALA INCOMBUSTIBILE DI GIOVANNI ANCILLOTTO “, scritta sul lembo del DRAKEN abbattuto da Ancillotto. Seguono poi tutta la storia, con documenti, foto ed oggetti, della breve vita dell’eroe, donati dalla famiglia. La sala contiene anche l’archivio del colonnello Umberto Chiesa, pilota di Caproni Ca.3 durante la 1° Guerra Mondiale e in seguito primo Comandante del 51°Stormo caccia, donato dalla famiglia e il tutto catalogato da Renato Callegari, storico e ricercatore aeronautico. Troviamo anche una variegata raccolta di documenti, oggetti, strumenti di bordo e divise che, percorrendo i diversi anni della storia dell’Aeroporto, arrivano fino ai nostri giorni. Giovanni Ancillotto nasce a S.Donà di Piave il 15-11-1896 da una ricca famiglia di possidenti terrieri. Proseguì gli studi a Torino, dove il 04-11-1915 si arruolò nel battaglione aviatori, ottenendo il brevetto di volo il 30-04-1916. Promosso sottotenente fu assegnato all’80^squadriglia caccia, dotata Nieuport Bebè. Fra il 26 e il 27 settembre 1917 ottenne i primi 3 abbattimenti e un 4° il  novembre successivo, che meritarono il conferimento della 2° Medaglia d’argento Valor Militare (la 1° gli era stata data per missioni di ricognizione). In seguito si specializzò nella caccia dei DRAKEN (palloni da ricognizione che erano l’incubo delle truppe, perché consentivano alle linee austro-ungariche di dirigere il fuoco dell’artiglieria contro quelle italiane). Si era creata una leggenda di invulnerabilità sul DRAKEN DI RUSTIGNE’, perché ad ogni apparire dei nostri aerei da caccia scendeva con incredibile sveltezza, per risalire subito dopo quando il pericolo era passato. Il 5 dicembre 1917, ai comandi di un Nieuport 17 armato di razzi incendiari, in quel periodo era in forza alla 77^squadriglia caccia di Marcon (Venezia), riuscì con uno stratagemma ad abbatterlo, sparando i razzi a non più di 20/30 metri, passando in mezzo a una palla di fuoco che si era sviluppata una volta colpito con i razzi, portando via con le ali del velivolo pezzi di involucro. Per questa azione gli fu concessa la MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE. Terminata la guerra con 11 abbattimenti e con la qualifica di “ASSO “, tornato a casa, si impegnò in decine di imprese aviatorie, in Polonia, Equador, Perù, Somalia, ecc., e fu con D’Annunzio nell’impresa di Fiume. Morì il 17 ottobre 1924 nei pressi di Caravaggio, a bordo della sua Alfa Romeo uscita di strada a causa della nebbia. A San Donà di Piave nel 1931 gli fu dedicato un monumento, tutt’ora esistente nella piazza centrale della città. Nel 1938 gli fu intitolato l’aeroporto di Treviso. 
                                                                                                                                                                                                                Dino Uliana

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